Dopo il restauro conservativo, torna ad essere fruibile la chiesa delle Anime sante del Purgatorio, chiusa da decenni. La chiesetta sarà inaugurata sabato 12 settembre, alle ore 18, alla presenza delle autorità cittadine e del vescovo di Trapani, Pietro Maria Fragnelli. Prevista una ristretta e breve cerimonia, al fine di garantire le misure di contenimento del Covid-19.
Quella delle Anime sante del Purgatorio è tra le più antiche chiese cittadine e nel primo ventennio del 1700 è stata temporaneamente, per circa dieci anni, la chiesa madre di Castellammare, nel momento in cui l’odierna chiesa Madre veniva costruita.
Conosciuta in città con l’abbreviativo “Purgatorio” o anche “Santa Lucia” a motivo della diffusa devozione alla Santa siciliana, l’antica chiesa si trova in pieno centro storico, nella zona pedonale di corso Garibaldi, ed il progetto di restauro è stato finanziato dall’assessorato regionale Infrastrutture. I lavori sono stati affidati lo scorso anno alla ditta “MIREDIL s.r.l.”, di Trappeto per un importo di 163.465,55 euro (oltre a 17.234,36 euro per oneri vari).
«L’edificio storico ritorna al suo antico splendore riqualificando anche l’intero tratto del corso Garibaldi –afferma il sindaco Nicolò Rizzo-. Un nostro importante bene culturale e religioso che finalmente è nuovamente fruibile dopo la conclusione dei lavori. Si tratta certamente di un risultato importante e sottolineo che il progetto ed il finanziamento sono stati presentati ed ottenuti dalla precedente amministrazione comunale. Noi abbiamo proseguito e portato a termine l’iter di gara ed i lavori così da restituire alla comunità un edificio importante dal punto di vista storico, artistico e dunque culturale, nonché un luogo di culto in centro città. Gli interventi sono stati seguiti dagli architetti Giovanni Picciuca e Daniela Bandiera che hanno curato il progetto nato dalla sollecitazione di don Fabiano Castiglione, arciprete della chiesa Madre, dalla congregazione dei marinari “Maria Santissima del Paradiso” a cui la chiesa è stata affidata nel 1700, e dall’amministrazione comunale che ci ha preceduti, permettendo di restituire alla collettività il bene -conclude il sindaco Nicolò Rizzo- nostra testimonianza storica, affettiva e culturale».
comunicato stampa