Per quanto riguarda le tariffe TARI 2021, sebbene con grandi difficoltà derivanti in particolar modo dal nuovo metodo di calcolo e ad altre nuove regole imposte quest’anno dall’Arera che hanno determinato parecchie problematicità nel ripartire il complessivo ingente costo del servizio di raccolta dei rifiuti – che ha registrato un aumento dei costi fissi, rispetto ad una diminuzione di quelli variabili – e che si ricorda, deve per legge obbligatoriamente trovare la sua copertura finanziaria al 100%:
1) Si è riusciti a mantenere stabile il complessivo prelievo tributario con specifico riferimento alle utenze domestiche, registrando un generalizzato calo medio del costo TARI su base annua (che va a sommarsi alla diminuzione – 10% TARI 2020 e – 10% TARI 2019) in relazione alle diverse casistiche riferite al numero degli occupanti ed alla superficie abitativa (ad esempio, un nucleo familiare composto da 4 persone abitanti un appartamento di 100mq verrà a pagare quest’anno una TARI ridotta di circa il 4% rispetto al 2020, pari a 18,45€ in meno). Stessa cosa, ma con cali più consistenti (rispettivamente del 5,5% e del 7%) per le altre categorie familiari di 5 o 6 componenti che occupano la stessa superficie abitativa. Vale la pena far osservare che a dette riduzioni di tassa, vanno peraltro aggiunti i benefici delle agevolazioni e riduzioni che sono state previste e confermate per le categorie meno abbienti, per gli unici occupanti di un immobile, per i nuclei familiari che conferiscono i propri rifiuti differenziati direttamente all’isola ecologica, CCR mobili e per quei cittadini che hanno chiesto e ricevuto in comodato d’uso la compostiera domestica.
2) Per quanto concerne le utenze non domestiche, è stato oggettivamente più complicato pervenire ad un riparto dei costi complessivi del servizio che non risentisse pesantemente dall’aumento dei costi, in questo caso sia di parte fissa che variabile. Volontà dell’amministrazione è sempre stata quella di venire incontro alle attività che in conseguenza della pandemia hanno subito chiusure e restrizioni imposte dai vari provvedimenti emanati dal Governo centrale e regionale che si sono susseguiti fino a poche settimane fa. Pertanto, si è infine potuti pervenire:
a) ad una riduzione della TARI rispetto al 2020 per diverse categorie (bar, caffè, pasticcerie, mense, birrerie, ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub);
b) ad una sostanziale ma in partenza per nulla scontata conferma della tassazione dell’anno precedente per diverse altre categorie (negozi particolari, stabilimenti balneari, esposizioni, autosaloni, attività artigianali) che in buona sostanza hanno così potuto mantenere per quest’anno quasi i medesimi importi con aumenti medi annui molto contenuti, nell’ordine di 20/30 € l’anno;
c) a degli aumenti poco più consistenti, purtroppo inevitabili, per alcune altre categorie (ortofrutta, pescheria, supermercati, macelleria, generi alimentari, pane, pasta) che non essendo state destinatarie di provvedimenti di chiusura o restrizione durante la pandemia hanno potuto continuare ad esercitare la propria attività.
Al riguardo non può però sottacersi che questi ridotti aumenti possono in qualche modo essere considerati “virtuali” in quanto verranno sostanzialmente sterilizzati (tanto per il 2020 quanto per la TARI 2021) dalle misure di ristoro stanziate dal governo centrale con il Decreto Sostegni-bis in corso di conversione al Parlamento e dal governo regionale con la scorsa Legge finanziaria con la quale ha impegnato ingenti somme provenienti dalla riprogrammazione dei fondi europei e che, non appena verranno effettivamente incassate dal comune, saranno destinate d’ufficio in capo a ciascuna attività proprio alla riduzione fino all’80% del tributo 2020/21 tramite un sistema di crediti d’imposta a valere sull’anno in corso, ovvero sull’annualità precedente nel caso in cui registrino un debito pregresso ovvero ancora sulla prossima annualità nel caso invece abbiano a risultare perfettamente in regola coi versamenti effettuati anno per anno.
“Con questo provvedimento, giungiamo ad una redistribuzione più equa rispetto al passato e più attenta alle esigenze manifestateci da diversi comparti produttivi, che sono venuti a lamentarsi non solo di un eccessivo carico tributario posto su poche e ben determinate categorie ma anche una evidente sperequazione con tutte quelle altre categorie che nel tempo sembra siano state tenute al riparo dalla determinazione al margine minimo dei coefficienti moltiplicatori prestabiliti per ciascuna di esse – dichiarano il sindaco Tranchida e l’assessore Bongiovanni -. Ciò ha consentito, con la condivisione e l’assenso del Consiglio comunale, di rivedere complessivamente l’ampiezza di molte “forchette” del Coefficiente Kd e di poter dare risposte concrete nella direzione auspicata proprio ed a partire da quelle categorie che più di altre hanno patito le restrizioni e le chiusure imposte per lungo tempo dalla crisi pandemica. Spiace purtroppo registrare che l’inciviltà di pochi cittadini – che trapanesi non possono definirsi – crea danni a tutti gli onesti contribuenti atteso che i servizi aggiuntivi che il Comune è costretto a pagare per le discariche e rifiuti abbandonati superano abbondantemente 1,5 milioni di Euro annui che potrebbero invece essere reimpiegati nel potenziamento del servizio di spazzamento stradale oppure per diminuire ancora il coso della TARI. Attuiamo controlli e sanzioni, ma non basta: occorre una rivolta dei trapanesi onesti contro gli incivili segnalando ai numeri 3296708111 oppure al 3347997217”.