Una mattina molto intensa, dedicata alla memoria, all’impegno civile e alla lotta contro tutte le mafie. In maniera certamente ristretta a causa dell’emergenza pandemica, ma non per questo meno efficace, il Comune di Erice e Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie, hanno voluto ricordare, al Parco della memoria, le vittime della terribile strage di Pizzolungo del 2 aprile 1985 quando, nel corso di un attentato mafioso diretto al giudice Carlo Palermo, a perdere tragicamente la vita furono Barbara Rizzo di 30 anni ed i suoi figli, i gemellini Giuseppe e Salvatore Asta di 6 anni.
Oltre alla sindaca Daniela Toscano, agli assessori e al presidente del Consiglio comunale Luigi Nacci, erano presenti anche il Giudice Carlo Palermo, i sindaci di Trapani Giacomo Tranchida e Valderice Francesco Stabile, e le massime Autorità sul territorio, civili, militari e religiose. Presenti anche alcuni componenti di Libera, su tutti il coordinatore provinciale Salvatore Inguì.
Dopo la deposizione della corona di fiori da parte delle Amministrazioni comunali e gli interventi dei sindaci, delle autorità e di Salvatore Inguì, durante la commemorazione solenne c’è stato spazio per un commosso intervento del giudice Carlo Palermo e per uno telefonico di Margherita Asta, figlia di Barbara Rizzo e sorella dei gemellini Giuseppe e Salvatore. A seguire lo stesso giudice ha presentato il suo nuovo libro, dialogando col giornalista Rino Giacalone.
Nel pomeriggio, a partire dalle ore 16, invece, si terrà una rappresentazione del testo “Non ti scordar di me” (per pupi ed attori) elaborato dal Mastro Puparo Angelo Sicilia, su Salvatore e Giuseppe Asta, da parte dei ragazzi dell’area penale esterna inseriti nei progetti dell’Ufficio Servizio sociale per i Minorenni di Palermo.
«Ogni anno la commemorazione ‘Non ti scordar di me’ rappresenta un momento commovente per chi crede fermamente nei valori della legalità e della lotta alla mafia – ha detto la sindaca Daniela Toscano -. Credo che, oggi più di ieri, affinché il ricordo del sacrificio di Barbara, Giuseppe e Salvatore non resti vano e per non dimenticare quanto sia fondamentale battersi contro la criminalità organizzata, sia importante mantenere occasioni di ricordo come questa. Noi lo abbiamo fatto, lo facciamo e lo faremo, con convinzione, perché ciò serve anche e soprattutto per i nostri giovani che non hanno vissuto quei momenti ma che devono conoscerli e ricordarli anche nel futuro».
Il Comune di Erice aderisce alla Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo
Raccogliendo l’invito del Presidente della Fondazione italiana per l’autismo, dell’ANCI e dell’Associazione Nazionale parlAutismo Onlus, il Comune di Erice ha aderito alla Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo che ricorre proprio oggi, 2 aprile, istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Pertanto si è scelto di illuminare di blu la facciata del Palazzo municipale, al fine di “manifestare solidarietà, promuovere conoscenza e rendere visibile la testimonianza della condivisione su una tematica così delicata che colpisce migliaia di famiglie in Italia”. Il colore blu è stato scelto per “identificare” le diverse iniziative svolte da istituzioni e associazioni in questa occasione.
Inoltre, sempre oggi, alle 18, nella pagina Facebook del Comune sarà condivisa la diretta streaming di una fiaccolata virtuale con collegamenti, testimonianze di genitori, presenze istituzionali ed esibizioni di ragazzi.
«Si tratta di un gesto certamente simbolico ma di grande importanza – sottolineano la sindaca Daniela Toscano e l’assessora ai servizi sociali, Carmela Daidone -. Significa infatti non sottovalutare il tema ed essere vicini alle famiglie che vivono questa condizione e che esistono anche nel nostro territorio. Per questo illuminiamo di blu la facciata del palazzo municipale, affinché sia testimoniato l’impegno della nostra comunità a favore dell’integrazione ed anche della valorizzazione verso tutti i suoi componenti».
«La consapevolezza di poter accendere una speranza a tutte le famiglie nel poter contare nel sostegno delle istituzioni affinché i loro cari trovino inclusione scolastica, sociale lavorativa e sia loro garantito quanto previsto dalla Legge sul Dopo di Noi», dichiara la Garante del disabile, avv. Maria Pia Tipa.
zi