“Non sono trapanese e per questo ho un dovere doppio nei riguardi dei trapanesi, che mi hanno dato fiducia 4 anni fa per cercare di servire al meglio questa città – dichiara il Sindaco Giacomo Tranchida -. Mi fa specie che a volte si perda il senso del valore che la comunità trapanese ha avuto nel tempo: traffici
commerciali, vittime di eccidi mafiosi e di guerra. Ecco perché abbiamo voluto dare un nome e cognome a tante persone che fino ad ora erano solo un numero. Bambini, donne e uomini che sono stati strappati all’affetto dei loro cari, periti sotto le bombe, saranno oggi impressi per sempre nella memoria, affinché i più giovani possano essere portavoce del loro immane sacrificio. Grazie davvero a chi si è adoperato affinché tutto questo fosse possibile, è fondamentale essere custodi del passato per evitare che tragedie come queste possano ripetersi. Un pensiero giunga in particolar modo agli amici ucraini, che stanno soffrendo oltremodo il dramma di una guerra ingiusta che ha fatto conoscere anche agli occhi dei più giovani le barbarie delle invasioni che non vorremmo mai più vedere in televisione e sui giornali”.
comunicato stampa