Il medico Rosario Ferracane è il terzo diacono che verrà ordinato in Diocesi nell’arco di queste due ultime settimane. L’ordinazione si terrà domani (sabato), alle ore 19, nella Cattedrale di Mazara del Vallo, presieduta dal Vescovo monsignor Domenico Mogavero. Dopo il marsalese Giulio Sirtori e il mazarese Antonio Ferro, Ferracane, originario di Castelvetrano, diventa diacono permanente. «Nel settembre 2013 ricevetti dal parroco dell’Unità pastorale Chiesa Madre – San Giovanni Battista di Castelvetrano, don Leo Di Simone, la proposta di iniziare un cammino di formazione per il ministero diaconale, invitandomi a leggerla nella fede come una chiamata del Signore – racconta il medico pediatra – dopo qualche giorno di riflessione e confronto con degli amici, con cui ho condiviso periodi di formazione e di impegno ecclesiale, ho accettato. Ho una lunga partecipazione alla vita ecclesiale». Rosario Ferracane, da ragazzo, da giovane e successivamente da adulto, ha fatto parte dell’Azione cattolica e ha svolto per molti anni servizio pastorale in parrocchia nell’ambito della liturgia. Nel 1994 l’allora Vescovo monsignor Emanuele Catarinicchia gli conferì il ministero del lettorato. «In questi anni di cammino formativo ho avuto modo, attraverso il percorso di studi, gli incontri di spiritualità, i ritiri, di far maturare e purificare la mia fede e di riflettere sull’impegno che avrei assunto di fronte a Dio e alla Chiesa. Guida e sostegno è stata la Parola di Dio».
MAZARA DEL VALLO, COMPLETATI GLI INTERVENTI NELLA CHIESA SAN GIUSEPPE
Sono due gli appuntamenti in programma per la riapertura della chiesa di San Giuseppe, nell’omonima via, a Mazara del Vallo. Il luogo di culto viene riaperto dopo l’intervento di restauro. Domenica, alle ore 18, in Cattedrale si terrà un incontro sulla storia della chiesa e sul culto di San Giuseppe, con la partecipazione di Giovanni Isgrò e Mario Tumbiolo. Mercoledì, invece, alle ore 19, la riapertura della chiesa San Giuseppe con la santa messa presieduta dal Vescovo. La chiesa risale al 1850: l’ultimo restauro fu fatto più di vent’anni fa e le condizioni interne strutturali richiedevano già da qualche anno un intervento più articolato. La facciata si presentava disgregata, con distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche; alcune parti di intonaco erano venute giù; altre parti di pietra si presentavano, invece, incrostate ma anche coperte da uno strato sottile di patina biologica. E non solo. Anche il campanile necessitava di consolidamenti mirati, ed era pure necessario intervenire con la pulitura delle grondaie. Da qui il cantiere di restauro, avviato qualche mese fa e concluso ora. Tra gli interventi previsti con il cantiere c’è stata anche la realizzazione di due nuovi servizi igienici, più agevoli e adeguati alle norme igienicosanitarie e la sostituzione di una scala esistente interna con una più adeguata, insieme a una rampa per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Un intervento di circa 190 mila euro, col cofinanziamento della Cattedrale e della “Banca Toniolo” di San Cataldo.
L’addetto stampa
Max Firreri