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Liceità per i fabbricati costruiti prima del 1° ottobre 1967: il consiglio comunale approva una delibera che chiarisce il dibattito urbanistico aperto da anni Il sindaco Rizzo e l’assessore Cruciata: “Mettiamo un punto fermo su un argomento, controverso da anni, riguardante la regolarità di gran parte delle costruzioni di Castellammare. Finalmente una risposta chiara ai tecnici e quindi ai nostri concittadini che attendevano da anni un pronunciamento del Comune”

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Liceità dei fabbricati costruiti prima dell’1 ottobre 1967: approvata dal consiglio comunale una delibera che fa chiarezza sulla liceità dei fabbricati di costruzione ante 1967 sulla quale da anni era aperto un dibattito urbanistico. In sostanza l’attestazione che il fabbricato sia stato legittimamente edificato. Adesso il consiglio comunale guidato da Mario di Filippi ha approvato la delibera di presa atto di un parere legale reso in tema d’urbanistica dall’avvocato Messina, che conferma la liceità dei fabbricati prima del 1°ottobre del 1967.

«Fin dall’insediamento abbiamo dato indirizzo all’ufficio tecnico urbanistica di lavorare su questo aspetto urbanistico e mettere finalmente un punto fermo su un delicato argomento riguardante la regolarità di gran parte delle costruzioni di Castellammareaffermano il sindaco Nicolò Rizzo e l’assessore all’urbanistica Giuseppe Cruciata-. Plauso agli uffici urbanistici nonché ai consiglieri di maggioranza ed al consigliere Antonino Mistretta della minoranza, per avere finalmente dato una risposta chiara ai tecnici che operano nel nostro territorio e quindi ai nostri concittadini che attendevano da anni un pronunciamento del Comune su questo argomento. Riscontriamo purtroppo per l’ennesima volta l’assenza del gruppo consiliare Castellammare 2.0 che al momento di votare importanti documenti per la città preferisce spesso non appoggiare le proposte oppure, come in questo caso, abbandonare l’aula addirittura autosospendendosi e dunque non più rappresentando i cittadini che li hanno votati per contribuire al ruolo di vigilanza avanzando poco chiare motivazioni di “clima surreale inevitabilmente creatosi in conseguenza di indagini giudiziarie” che non competono certamente al consiglio comunale».

«Come richiesto dal nostro settore urbanistico, abbiamo dato un incarico legale all’avvocato Nicola Messina, al fine di rendere un parere pro veritatae mirato ad accertare la legittimità dei fabbricati esistenti realizzati in epoca antecedente alla legge 765/1967, anche in relazione all’eventuale non efficacia della delibera di consiglio Comunale n. 102 dell’8/12/1964 avente ad oggetto “nuovo regolamento edilizio”spiegano il sindaco Nicolò Rizzo e l’assessore all’Urbanistica Giuseppe Cruciata-. Prima dell’entrata in vigore della Legge 765/1967, infatti, era possibile costruire senza ottenere preventivo titolo abilitativo, a condizione però, che si trattasse di immobili realizzati fuori dai centri abitati e che il piano regolatore comunale, ove esistente, non ne prescrivesse la necessaria acquisizione».

Il legale incaricato ha sottolineato che “il Nuovo Regolamento Edilizio” adottato con delibera di consiglio comunale n 102 dell’ 08/12/1964, non risulta essere mai divenuto efficace e operativo, tanto che la stessa delibera non risulta essere stata mai approvata all’assessorato regionale Sviluppo Economico (in Sicilia, all’epoca, l’organo competente per l’approvazione definitiva dei regolamenti edilizi comunali) che in assenza di piano regolatore comunale, non prescriveva la necessità di alcun titolo abilitativo edilizio per gli immobili da realizzare all’esterno dei centri abitati, recitando, fra l’altro: “chiunque intenda eseguire nuove costruzioni edilizie ovvero ampliare quelle esistenti o modificare la struttura o l’aspetto dei centri abitati ed ove esista il piano regolatore comunale, anche dentro le zone di espansione di cui al n. 2 dell’art.7, deve chiedere apposita licenza al podestà del Comune”.