IL 5/5/2016 alle ore 5.52 lancia la mia campagna contro il referendum di Renzi che si votò il 4 dicembre 2016, per non mortificare la COSTITUZIONE. Il quel referendum ho invitato a votare NO! INVECE IN QUESTO REFERENDUM DEL 20 e 21 SETTEMBRE 2020 INVITO A VOTARE SI, alla riduzione dei senatori e dei deputati.In alternativa al referendum di Renzi che voleva abolire il Senato proposi di DIMEZZARE I SENATORI E I DEPUTATI con dimezzamento delle loro indennità.
Sotto quanto ho scritto e diffuso a carattere nazionale sui mass media nel 2016.
“Messaggio originale trasmesso in data: 05/05/2016 05:52 Oggetto: Come ho scritto più volte sui mass media la riforma per la DOLCE COSTITUZIONE è solo DIMEZZARE: numero deputati, numero senatori e indennità.Pertanto invitavo a votare No al referendum di Renzi, citando la canzone di Vasco Rossi: “C’E’ CHI DICE NO!”.
La Costituzione dice NO!”Su De Rica non si può!” Ahahaha. ” Ma mi faccia il piacere!”…SENATO COME DOPOLAVORO. DIMEZZAMENTOOOO.Benigni invitato da Renzi con Obama alla Casa Bianca…Ha detto SI!Io dico NO! SI al dimezzamento.No alle modifiche della Costituzione. Si alle repliche su Raiuno delle lezioni sulla Costituzione di Benigni.Scrissi : “ IL 4 DICEMBRE 2016 NON ANDARE A VOTARE SE SI E’ CONTRO LA MODIFICA DELLA NOSTRA AMATA COSTITUZIONE E’ COME VOTARE SI: NON VI E’ IL QUORUM. La Costituzione deve restare la più bella del mondo, come l’aveva definita Roberto Benigni, prima di rimanere stregato da Matteo Renzi. Giù le mani dalla Costituzione entrata in vigore il 1° gennaio 1948. Renzi ha stregato pure Romano Prodi, che con il suo endorsement invita a votare Si, facendogli dimenticare la trombatura dei 101 per la sua elezione a presidente della Repubblica. Se Renzi avesse speso tutte queste energie per lo sviluppo sostenibile e non per questo suo progetto di danneggiare la Costituzione con questo Referendum, sarebbe stato un suo successo personale da rappresentante pro tempore degli italiani. Al posto di Renzi e della bella Maria Elena Boschi non avrei fatto “stucasinu” per questo voto del 4 dicembre 2016, che si potrà ritorcere contro di loro se vince, come si spera il No. L’obiettivo deve essere far applicare e non modificare la stupenda Costituzione, ottenuta con la Guerra di Liberazione (non guerra civile). Se si vuole risparmiare mica occorre modificare la Costituzione: le indennità dei parlamentari non sono in Costituzione. Per il Cnel basta ridurre il numero di dipendenti e pagarli come dipendenti statali. In un convegno affollatissimo al Complesso Monumentale di San Pietro a Marsala in un confronto tra politici a favore del Si e politici a favore del No organizzato da Re Start sono intervenuto pubblicamente ( mi potete ascoltare su Facebook su Re Start o nella mia pagina) per ribadire alcune cose. Mi sono presentato come figlio di Francesco Barraco, ex Partigiano Combattente ( della prima ora) della Brigata Garibaldi di Cino Moscatelli e Aldo Aniasi. Ho ribadito che amo questa Costituzione e che le modifiche danno incertezza d’interpretazione e pertanto daranno solo lavoro agli avvocati. Dalla platea si è sentito ad alta voce un “BRAVO!”. Ho fatto notare che la Rai non volle ritrasmettere le trasmissioni in Raiuno di Roberto Benigni che spiegava la Costituzione, perché? Ho fatto sapere che di norme che lasciano diverse interpretazioni ne ho fatta esperienza non la nuova normativa sismica che da qualche centinaio di pagine è di circa 1000 pagine. Il tutto forse perché le Camere sono formate da tantissimi avvocati. Se vince il Si la sola Camera dei deputati potrà decidere se entrare in guerra con un altro Stato. Se vince il Si la Corte Costituzionale sarà formata da 3 membri nominati dalla Camera e 2 da questo mini Senato di dopolavoratori. Infatti questi senatori scelti dai politici ogni 15 giorni andranno a Roma, per approvare le leggi: forse solo per votare quello che gli sarà ordinato dai vari partiti. Siccome le indennità non sono in Costituzione, faranno una legge per stabilire quanto guadagnare per queste trasferte. Il nuovo Titolo V votato nel 2001 ha bloccato la Lega secessionista e pertanto è utile. In questa riforma non vedo nulla di utile per l’Italia e pertanto senza rispettare la disciplina di partito, per gli uomini e donne di partito, dentro l’urna si deve mettere la croce sul No! Non andare a votare per chi vuole votare No e come se votasse Si, in quanto questo è un Referendum confermativo e non ha il quorum della metà più uno di votati. Infatti Renzi sul Referendum relativo alle trivelle diceva di non andare a votare e ha vinto lasciandoci le trivelle per la ricerca del petrolio nei nostri mari”. IL 20 e 21 SETTEMBRE P.V. ANDARE TUTTI A VOTARE “SI”. PIU’ ATTENUATA DELLA MIA PROPOSTA DEL 2016, QUESTA LEGGE COSTITUZIONALE: I 630 DEPUTATI SARANNO 400 E I SENATORI DA 315 A 200.
Cav.Ing.GaspareBarraco.Marsala.
Marsala lì 14.9.20