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Finanziaria 2020/2022, Sindaco De Luca(Messina) chiede a Miccichè lo stralcio dal ddl stabilità dell’art 5 comma 2: “Mi appello al suo buon senso per eliminare un’ingiustizia ai danni dei siciliani, in ballo ci sono oltre 404 milioni”

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Occorre chiarire che la bozza informale del disegno di legge non prevedeva tale dicitura, la quale evidentemente è stata inserita a seguito della Sentenza della Corte Costituzionale n. 62/2020 del 15/01/2020, pubblicata sulla Guri del 15 aprile 2020. Tra le altre cose, tale sentenza trattava infatti della questione di legittimità costituzionale dell’art.99, commi da 2 a 17 e 25, della legge regionale 8/2018 (Finanziaria 2018) avente ad oggetto ‘Interventi nell’ambito della programmazione regionale unitaria’ e, nello specifico, con la sentenza della Consulta vengono dichiarate infondate le questioni di illegittimità precedentemente sollevate mediante impugnativa da parte dello Stato. L’abrogazione che invece è disposta con la formula utilizzata al comma 2 dell’art. 5 del Ddl n. 733/2020 costituisce espressione di una tecnica legislativa che la giurisprudenza ha più volte censurato, considerandola errata oltre che superflua, atteso che quando si intende abrogare una disposizione occorre che il legislatore lo affermi chiaramente con espresso riferimento all’articolo (o agli articoli) di legge che intende abrogare, non mimetizzandoli ad arte per celare il vero intento: eliminare le misure previste dall’art. 99 della Finanziaria 2018, da me stesso proposto per inserire a bilancio 404,5 milioni di euro da destinare a diverse finalità di sviluppo regionale”. A riferirlo è il Sindaco di Messina, Cateno De Luca.

Si ricorda che con la superiore sentenza della Corte si è giudicata infondata la questione di legittimità costituzionale, richiamando il rispetto dei precisi termini entro i quali le somme inserite nei Fondi europei devono essere impegnate, pena il loro disimpegno. Ne deriva che la destinazione dei fondi extra bilancio previsti dall’art 99, dopo avere superato il vaglio di legittimità costituzionale, non possono essere ulteriormente stravolti da un successivo provvedimento, tanto meno da una disposizione di natura abrogativa implicita, la cui efficacia non può incidere su disposizioni programmatiche che la Regione ha confermato di volere attuare anche nel corso del giudizio innanzi la Corte Costituzionale.

Si chiede pertanto – conclude il Primo cittadino – che l’art. 5 comma 2 del Disegno di Legge n. 733, venga stralciato o, in subordine, che venga riformulata escludendo espressamente dalla stessa le risorse finanziarie già individuate nell’art. 99 commi da 2 a 17 e comma 25 L.R. 8/2018 per i quali deve essere confermata la disposta rimodulazione, avviando il relativo procedimento per la loro concretata utilizzazione, pena la perdita del finanziamento stesso, come autorevolmente ribadito dalla stessa Corte Costituzionale con la Sentenza n. 62/2020. Confido pertanto nell’autorevole intervento del Presidente Micciché, per scongiurare un’ingiustizia sociale ed economica organizzata ad arte a danno dei siciliani. I fondi per l’emergenza Covid-19 possono essere tranquillamente reperiti da altre risorse che io stesso sono disponibile a dimostrare”.

Ufficio Stampa Cateno De Luca