La protesta che dall’Emilia-Romagna, alla Sicilia, percorrendo tutta l’Italia degli agricoltori che continuano a scendere in strada con i loro trattori, e, ancor prima, dei “colleghi” transalpini e tedeschi ha un solo nemico, ovvero l’Unione europea contro le sue politiche agricole.
Gli Agricoltori si mobilitano perché chiedono aiuti concreti, propongono di rivedere i prezzi all’ingrosso, sono contrari alle carni sintetiche, ai cibi a base cellulare (su cui l’Italia con Francia, Austria e altri 9 paesi ha chiesto una moratoria di 12 mesi all’Unione), le farine di insetti. Lamentano l’aumento vertiginosi dei costi dei mutui, del costo dei carburanti, e delle tasse.
Proteste che oggettivamente sono opinabili e che rispecchiano in modo inequivocabile la situazione di un settore, quello dell’agricoltura che in Italia e in particolare in Sicilia dà lavoro a numerose persone.
Sono a loro fianco in questa battaglia, seppur con la certezza, che il percorso di interventi e riforme che stiamo facendo in Sicilia, insieme al lavoro dell’assessorato all’agricoltura, vada verso la direzione giusta, cercando di permettere agli agricoltori e a tutto il settore il sostegno adeguato per non essere fagocitati da queste politiche agricole dell’unione europea.
Il mio impegno accanto all’assessore Sammartino è quello di monitorare la situazione ed operare, sollecitando i vertici politici nazionali ed europei, per rivedere, e speriamo, invertire la rotta a favore di un comparto che è ormai in ginocchio.