l sonar installato sotto la superficie del mare è in grado di esplorare un tratto di mare di circa cento metri intorno alla boa e di “vedere” il passaggio delle balene, registrandone la profondità, la direzione e la loro velocità.
Le immagini del sonar sono inviate ad una stazione di terra in grado di controllare fino a 5 – 6 sonar contemporaneamente.
Con questa tecnologia è quindi possibile mappare il passaggio delle balene in una certa area ben precisa.
Ma non solo. La boa è anche equipaggiata con un radar in grado di “vedere” qualsiasi imbarcazione in un raggio di circa 18 km ( 10 nml )
Le prime unità del sistema radar TRISKAV sono state installate negli anni 1982 e 1983 su delle boe per la sorveglianza marittima.
Si stratta di una tecnologia che esiste da molto tempo e la cui utilizzazione è piuttosto facile.
Il sistema radar TRISKAV si compone di due elementi.
Il primo elemento è il radar, installato in un piccolo container da 6 metri.
L’unità radar è totalmente indipendente, ed è dotata di pannelli solari, 4 telecamere di sorveglianza, etc.
Il secondo elemento è la stazione di controllo, pure installata in un piccolo container da 6 metri, climatizzato e ben allestito per un operatore in grado di controllare tutte le attività che si svolgono in una zona molto vasta di territorio.
La stazione di controllo può essere installata ovunque e può essere spostata da un luogo all’altro a seconda delle esigenze dell’operatore.
Il collegamento fra il radar e la stazione di controllo è effettuato con la rete telefonica 4/G oppure con la rete satellitare.
Con il radar di sorveglianza installati sulle boe si ottengono quattro risultati importanti.
Primo:
la localizzazione di tutte le imbarcazioni che arrivano dal mare e dirette verso le coste nazionali.
Secondo:
la sorveglianza di tutte le imbarcazioni che partono dalla costa e dalle acque territoriali e dirette verso le acque internazionali, seguendo la loro rotta.
Terzo:
il controllo di tutte le attività illegali di trasbordo di persone o merci effettuate con l’accosto di due imbarcazioni.
Permette altresì di localizzare le imbarcazioni che no
n rispettano le regole marittime, doganali, oppure di esclusività/divieto di pesca e di identificare le piccole imbarcazioni veloci all’interno delle zone costiere a strapiombo oppure protette oppure che si avvicinano alle piattaforme petrolifere oppure ai parchi eolici offshore e di proteggere la navigazione nelle vicinanze di siti sensibili ( raffinerie, terminal petroliferi, porti etc.)
Si tratta della sorveglianza del traffico marittimo delle piccole imbarcazioni, non dotate del “blue-box” ( SCP ) a vantaggio delle autorità marittime internazionali.
Quarto:
con l’installazione del sonar si identificano e si tracciano tutte le attività subacquee, dal passaggio delle balene ad eventuali intrusioni illegali di subacquei.. ed altro..
comunicato stampa