Palermo 29 giugno 2020
Abbiamo dimostrato, erga omnes, la vetustà dell’organizzazione del lavoro nell’Amministrazione regionale
e del suo sistema classificatorio, una situazione che è sotto gli occhi di tutti: ma assistiamo, oggi,
all’ennesimo voltafaccia di un governo regionale che si dimostra, così facendo, inadeguato raggiungendo
il fantasmagorico risultato di dimostrare che “al peggio non vi è mai fine”!
L’attuale esecutivo, infatti, credendo forse di avere già acquisito il risultato “ANTICOSTITUZIONALE” e
“ILLEGITTIMO” della stabilizzazione di “300 precari di serie A” con il titolo di studio nelle qualifiche alte e
nella dirigenza, adesso – attraverso una provocatoria e inaccettabile proposta dell’ARAN sulla
riclassificazione – mostra il suo vero volto, calpestando i diritti sacrosanti di chi non ha padrini e, seppur tra
mille difficoltà, porta avanti la macchina amministrativa senza alcun riconoscimento.
La frigida e scadente politica siciliana aveva già tentato di indebolire le organizzazioni sindacali
portabandiera dei diritti di chi non ha Santi in Paradiso, in materia di riqualificazione e riclassificazione,
attraverso la sponsorizzazione di gruppi e gruppuscoli, collocando i loro responsabili negli uffici di gabinetto
e che oggi portano a casa questo vomitevole e miserevole risultato: la diffusione di una provocatoria e
ripugnante bozza di riclassificazione che sarà presentata dall’ARAN come proposta del “loro” governo!
GOVERNO REGIONALE, DEPUTATI E ARAN, VERGOGNA!!! Il COBAS-CODIR non assisterà inerme a questo
ulteriore scempio e si opporrà in tutte le sedi e con ogni forza alla stabilizzazione illegittima dei 300
precari portata avanti PRIMA DI UN SERIO E COMPLESSIVO PROCESSO DI RICLASSIFICAZIONE ; si appellerà
alle Istituzioni nazionali affinché anche in Sicilia, nelle more di una vera riforma del personale tutto, si
avviino da subito anche i concorsi esclusivamente interni (previsti espressamente dalla Legge Madia) per
coprire il 30% dei posti già disponibili.
Il COBAS-CODIR, in questa fase cruciale, chiama a raccolta tutti i lavoratori regionali e invita tutti alla
massima attenzione, rivendicando tanto per cominciare: 1) riclassificazione generale di tutto il personale
con progressione giuridica e aumento economico adeguato alle funzioni; 2) revisione immediata delle
indennità come già previsto dal CCRL; 3) intervento legislativo per sanatoria dei contributi pensionistici mai
versati per l’attuale categoria A e B sfruttata come LSU fino al 2005; 4) Apertura immediata stagione
contrattuale economica CCRL 2019/21 con aumenti adeguati.
Informiamo anche che, contestualmente, stiamo lavorando per contrastare le continue azioni del governo
regionale tese a intaccare le risorse accantonate nel Fondo Pensione Regione.
Il COBAS-CODIR sta predisponendo, anche in risposta a queste continue provocazioni governative, una serie
di dossier da presentare alla Corte dei Conti e alle Procure competenti rappresentando i molteplici sperperi
della Regione Siciliana, riservandosi di verificare anche gli sprechi accumulati dall’ARAN Sicilia che,
snaturando il suo stesso ruolo, sembra essersi ridotto solo a un freddo esecutore delle volontà governative,
spesso contrarie alle più elementari logiche di buon andamento della cosa pubblica. L’Aran su questa strada
rischia, infatti, di diventare soltanto uno “stipendificio” e un “missionificio” per qualche professionista
amico: uno spreco utile solo a erogare privilegi di sottogoverno!
STIAMO VALUTANDO SE, PER PROTESTA, SIA IL CASO DI DISERTARE LE TRE CONVOCAZIONI DEL 6 LUGLIO
CHE RITENIAMO INUTILI, IRRICEVIBILI E INACCETTABILI PROVOCAZIONI.
www.codir.it
comunicato stampa