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TRAPANI:Interventi urgenti in favore della Nautica da Diporto e della Pesca Sportiva

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Egregio Presidente,
con l’Ordinanza n. 17 del 18 aprile 2020, si apprezza il tiepido tentativo di avvicinamento verso la fine
del lockdown e il parziale rilancio di alcune attività produttive peculiari ad una Regione che vanta un grande
primato di offerta turistica-balneare.
Le segnalazioni pressanti raccolte, al pari di altre città costiere – marinare, ci impongono l’obbligo di
sottoporLe una riflessione al fine di salvaguardare la connessa vocazione turistica siciliana, che si sviluppa tramite
la nautica da diporto, la pesca sportiva, etc.
Migliaia di imbarcazioni diportistiche, di ogni tipo, di fatto risultano abbandonate da mesi alle incurie del
tempo nei cantieri navali o nei depositi di ricovero invernale.
La conseguenza è che molte migliaia di lavoratori del settore, crediamo molti di più di quelli impiegati
negli stabilimenti balneari che Lei col sopracitato provvedimento ha di fatto scongelato, nella migliore delle
ipotesi sono in Cassa Integrazione e le aziende sull’orlo del fallimento. Oltre da calcolare, il danno patrimoniale
derivato ai proprietari per la privazione delle manutenzioni alle imbarcazioni, estremamente necessarie al fine di
garantirne il futuro uso in sicurezza.
Anche questo si ripercuote inesorabilmente sulla pesca sportiva che, sarà pure un prodotto di nicchia e
d’élite, ma che per caratteristiche tecniche e specificità delle attrezzature e dei materiali impiegati, registra ogni
anno incrementi percentuali a doppia cifra nella fatturazione, anche per la presenza di una ricca e varia fauna nei
nostri splenditi mari, ad esempio in questo momento “saremmo” nel periodo per la pesca sportiva del tonno.
Parimenti, all’art.8 del suo decreto, quattro regioni, Lazio – Liguria – Marche – Toscana, hanno
aperto anche al comparto nautico diportistico, consentendo la ripresa dei lavori per la consegna dei natanti già
ultimati.
Noi Le chiediamo di essere ancor più lungimirante e consentire a migliaia di aziende e alle decine di
migliaia di lavoratori dipendenti, di ritornare ad operare nei cantieri navali e nei depositi, per far sì che la
riapertura, speriamo presto, trovi tutto pronto per una rinascita economica :d una più grande offerta,
e vincente, verso i flussi turistici mediterranei.
Va da sé che andrebbe data la possibilità di reperire e stoccare nei magazzini le parti di ricambio
nautiche necessarie.
Gli operatori del settore saranno ben lieti di rispettare tutte le disposizioni per il contenimento del
contagio, con particolare riguardo ai contenuti del “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il
contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro”, oltre a
precipue disposizione sulle informazioni da fornire per gli spostamenti dei natanti oggetto di lavori o di consegna.

A tanto si aggiunga la possibilità di una diversa “mobilità”, di sicuro più salutare e meno pericolosa per il
mantenimento della distanza sociale per chi, anche a livello sportivo, pratica il diportismo nautico rispetto allo
jogging cittadino.
Con osservanza
COMUNICATO STAMPA