13 luglio 2020 Riparte dalla Sicilia, dove ha preso il via sei anni fa in tandem con Venezia, la terza edizione della Biennale internazionale di arte sacra con un tema particolarmente sfidante “The Time of Game – The Game of Time” che impegna il dopo Covid nel delicato rapporto tra rempo e gioco. E in Sicilia tocca quattro punti cardinali, trovando momenti di esposizione importanti a Marsala, Messina, Gibellina e Palermo in collaborazione con la Regone Siciliana, la Fondazione Sant’Elia e la Fondazione Orestiadi di Gibellina. Alla conferenza di presentazione a Palazzo Orleans, insieme all’assessore regionale ai Beni culturali Alberto Samonà, c’erano la presidente della Fondazione “Donà dalle Rose”, ideatrice e promotrice dell’iniziativa, Chiara Donà Dalle Rose, e il direttore della Fondazione Sant’Elia. “Il campo su cui ci porta quest’anno la Biennale d’arte sacra è quella del tempo e del gioco. Il gioco e il sacro – per l’assessore Samonà – hanno in comune molto più di quanto non appaia a prima vista: entrambi creano un “mondo nel mondo”. Il credente realizza una “performance simbolica” che esprime attraverso segni, simboli, metafore, esperienze spaziali e temporali fuori dal comune, dando origine a qualcosa di diverso e di sublime. Lo stesso avviene nel gioco dove ci si cala nell’immaginare un mondo che va oltre il tangibile creando una “vis imaginativa” di eccezionale valore. In questo anno condizionato dal Covid – ha precisato Samonà – il tempo è tornato ad avere una propria dimensione. Ci ha fermato per ricordarci che non siamo solo materia ma spirito. Che il gioco oggi venga sempre meno preso in considerazione e che teoreticamente venga contestato è frutto della stessa visione illuministica in cui vive l’Occidente. Visione che ha portato una grave perdita antropologica. Non siamo più capaci di “giocare”, siamo diventati più seri e tristi, mentre il Divino è creatività, libertà, spiritualità, gioco. Ecco perché iniziative come quelle della Bias – sposata dal presidente Musumeci che ha voluto ospitare nella sede della Regione la conferenza stampa – diventano un mezzo, uno strumento attraverso cui recuperare la visione spirituale, ludica e, quindi, sacra della nostra vita” .
FONTE:regione siciliana