Bastava anche informarsi presso l’AC per comprendere che il Comune di Trapani, oltre ai fondi statali per oltre 550.000€ ha messo in questi tristi mesi di lockdown CV 19 a servizio delle famiglie in grave difficoltà, ulteriori 350.000€ di fondi comunali – nelle more che la Regione sciogliesse i nodi per il reimpiego legittimo dei fondi europei di cui prima per le stesse finalità -, ed ancora attivato la straordinaria volontaria Rete Trapani Solidale, non solo per la ulteriore fornitura di derrate alimentari ma anche di mascherine artigianali, con sottoscrizioni financo personali di Amministratori e Consiglieri comunali, a cui non abbiamo il piacere ad oggi poter annoverare la stessa Consigliera.
A tale distrazione, di già grave per una Consigliera, si somma l’interessata squallida cassa di risonanza di Tp.24, che invero non si cura di doverne verificarne la veridicità.
La stessa Tp.24 che diversamente pensa di ergersi, con supponenza, a distributore di patenti di legalità. Ebbene, rassicuro anche il direttore di tale periodico che esige – con l’editoriale di qualche giorno fa -, coprendosi dietro la veste di giornalista, risposte dal sottoscritto.
Inizi, intanto, con fare un’operazione di onestà e trasparenze nei confronti dei propri lettori spiegando che lo stesso non ha svolto “alcuna inchiesta giornalista” ma ha solo copiato (con un inqualificabile lavoro di taglia ed incolla) e parcellizzato una vecchia informativa della Squadra Mobile di Trapani. Non tema il direttore, anche se ha copiato, esattamente come gli studenti che si siedono negli ultimi banchi, all’ombra, per non essere visti, non boccerò la sua richiesta di chiarimenti e confronto pubblico. Per adesso basti ai cittadini lettori che in quella informativa sembra si parli di tutto tranne che di ingerenze, men che meno mafiose, nelle amministrazioni di Trapani ed Erice. E per dirla tutta anche i reati latitano in quell’informativa. Capisco il tentativo di “allungare il brodo” da parte del novello “giornalista investigatore” ma ad inseguire i profitti della pubblicità spesso si finisce con l’andare a sbattere. E no, non ci “camperà” tutta l’estate con il suo romanzo criminale; piuttosto chieda scusa e per usare il suo linguaggio, DEVE farlo, agli onesti abitanti della comunità di San Giuliano.
Al processo mediatico intentato presso TeleSud, con altro comprimario di pari livello, risponderò con i fatti della buona politica e gli atti (integrali), già richiesti in Tribunale, che non potranno che dimostrare il mio cristallino operato e quello della mia Ammistrazione, sia ad Erice che a Trapani.
Al processo mediatico intentato presso TeleSud, con altro comprimario di pari livello, risponderò con i fatti della buona politica e gli atti (integrali), già richiesti in Tribunale, che non potranno che dimostrare il mio cristallino operato e quello della mia Ammistrazione, sia ad Erice che a Trapani.
Ebbene, nonostante il sottoscritto non sia gradito, e per me è normale, e stante le velate ma velenose accuse di Di Girolamo, anche motivo di vanto, a mafiosi e criminalità locale, loro avvocati e giornalai, sono comunque contento che le fila di tali oppositori, vecchi e nuovi, si allarghino a dotti sinistri scribacchini dalla coscienza politica e culturale poco pulita.
Un’ultima annotazione, se il novello “giornalista investigatore” ha velleità politiche, magari su Marsala può sempre candidarsi e sottoporsi al giudizio della cittadinanza, se invece l’ambizione è quella di voler fare l’investigatore, ahimè, credo che per raggiunti limiti di età non possa più fare il concorso nelle Forze dell’Ordine, qualora, invece, intenda fare il giornalista lo invito caldamente a copiare di meno e a provare a scrivere del suo.
comunicato stampa