La cooperativa sociale Badia Grande di Trapani, impegnata da 15 anni nell’accoglienza degli immigrati, è presente alla 25° edizione del Cous Cous Fest, Festival Internazionale dell’Integrazione Culturale di San Vito Lo Capo.
Domani alle 18.30, sul palco del Bia Theatre, allestito a piazza Santuario, Badia Grande presenterà il progetto “Don’t Touch” per prevenire e contrastare la violenza sui minori stranieri. Finanziato dal F.A.M.I. 2014-2020 e realizzato in partenariato con l’Asp di Trapani ed il Consorzio Universitario UNISOM, “Don’t Touch” è un progetto sperimentale di capacity building e governance dei servizi che prevede il potenziamento di servizi di integrazione in favore degli stranieri e la sperimentazione di nuovi. Ad illustrare i risultati dei 18 mesi di lavoro fin qui svolti dalle 3 equipe multidisciplinari negli sportelli antiviolenza, nati in sinergia con i Comuni nelle province di Trapani, Agrigento e Palermo, saranno Nicola Sequenzia, Project Manager Progetto “Don’t Touch” – Badia Grande SCS, Roberto Bertini, Presidente Consorzio UNISOM, Antonino Sparaco, direttore U.O.C. Centro Salute Globale ASP Trapani, prof. Gioacchino Lavanco dell’Università di Palermo e la prof.ssa Annamaria Fantauzzi dell’Università di Torino. Al termine si svolgerà la premiazione delle scuole partecipanti al Contest “Violenza e Migrazione” per la scelta del nome e del logo dell’APP e Sito Web dedicato al progetto ed infine un cooking show con la preparazione del cous cous “Don’t Touch”. Il piatto verrà preparato dallo chef in erba Balde Omar, beneficiario della struttura per MSNA di Bonagia, con la supervisione dello chef Santo Petrocciani, docente della scuola INFAOP di Palermo e vincitore del Campionato italiano di Cous Cous 2021, e la collaborazione degli allievi dell’Istituto professionale alberghiero “Pietro Piazza” di Palermo. Spazio anche all’approfondimento sui temi dell’immigrazione, della discriminazione, della violenza e del disagio con tre workshops tre workshops che si svolgeranno oggi, 19 settembre, mercoledì 21 e giovedì 22 settembre, dalle 17.00 alle 19.00, nel giardino del Municipio. Oggi pomeriggio la professoressa Ignazia Bartholini dell’Università di Palermo presenta “Paradossi delle relazioni di genere, dei matrimoni felici, della motherhood”, volume sul pensiero di Jessie Bernard, la sociologa che analizzò il “sistema coniugale americano” e i condizionamenti operanti sulle famiglie bianche e di colore in tema di maternità. Mercoledì il seminario “Mediazione e sostenibilità della Governance dei servizi” con Antonino Sparaco, Asp Trapani, Rosa Costantino, Project Manager progetto ICARE, e la mediatrice culturale Jora Mato. Infine giovedì pomeriggio l’incontro su “Resistenza africana alla conquista coloniale: la Guinea” con il presidente della Consulta delle culture di Palermo Ibrahima Ouattara Kobena e il prof. Massimiliano Schirinzi dell’Università di Palermo. Venerdì, in viale Regina Margherita, è stato inaugurato lo stand dove vengono fornite informazioni e distribuito materiale informativo sul progetto. Lo stand sarà operativo fino a domenica 25 settembre e al suo interno si alterneranno le varie figure professionali, assistenti sociali, mediatori culturali, operatori legali e psicologi, che compongono le tre equipe multidisciplinari.
«E’ un privilegio presentare al Festival internazionale dell’integrazione culturale un progetto che ha una grande valenza sociale e solidale – dichiara Nicola Sequenzia, project manager della Cooperativa Sociale Badia Grande-. Il progetto “Don’t Touch” si traduce in un atto d’amore nei confronti dei soggetti più fragili e si trasforma in azioni concrete di solidarietà e sostegno quotidiani sposando lo slogan “Love never stops” scelto dal Festival. Perché l’immigrazione non è più un’emergenza ma un fenomeno mondiale». Quanto realizzato in 18 mesi non si esaurisce con la conclusione di “Don’t Touch” ma permette di lasciare un importante bagaglio di nozioni e modalità di intervento comuni agli operatori di Enti pubblici e privati che si interfacciano con un’utenza straniera e agli oltre 70 Enti Locali e privati che hanno aderito alla rete territoriale. Infatti Badia Grande, con il supporto dell’Asp, sta delineando una Procedura Operativa Standard, utile in futuro a coloro che operano nel sociale per l’emersione e la presa in carico di vittime o potenziali vittime di violenza. Il corso di alta formazione realizzato da Unisom, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Psicologiche dell’Università di Palermo, ha permesso invece ai partecipanti di uniformare procedure e linguaggi e qualificare le competenze per garantire un intervento tempestivo a chi ne ha bisogno.
comunicato stampa