Obbligo di indossare le mascherine anche all’aperto.
Sanzione pecuniaria massima, pari a 500 euro, per chi non rispetta l’ordinanza.
Nella notte che precede ferragosto e nella stessa giornata del 15 è vietato trasportare, stoccare o immagazzinare legna per prevenire l’accensione di falò sulle spiagge dove è vietato anche campeggiare e pernottare. Nelle aree è vietata la vendita e il consumo di bevande alcoliche dalle ore 17 del 14 agosto alle ore 7 del 16 agosto. Sono vietate manifestazioni pubbliche ed eventi aggregativi nonché “la produzione di suoni a mezzo altoparlanti e amplificatori”.
Divieto di trasportare legna in spiaggia e dunque prevenire l’accensione di falò e qualsiasi altro fuoco, proibiti sempre alla spiaggia Playa, Guidaloca, cala Marina, cala Mazzo di Sciacca e piazzale Stenditoio nei giorni 14 e 15 di agosto, dove non si potrà nemmeno campeggiare e pernottare. In queste stesse zone è vietata la vendita e il consumo di bevande alcoliche dalle ore 17 del 14 agosto alle ore 7 del 16 agosto e vige l’obbligo di indossare la mascherina.
Dal 14 al 15 agosto per evitare assembramenti lungo i litorali della spiaggia Playa, Guidaloca, Cala marina e mazzo di Sciacca, nonché piazzale Stenditoio sono vietate le manifestazioni pubbliche e gli eventi aggregativi.
Alle misure preventive annuali si aggiungono altri divieti che riguardano il 14 e 15 agosto per la pandemia da covid-19 in corso: obbligatorio indossare la mascherina anche all’aperto. Nell’ordinanza a firma del sindaco Nicolò Rizzo si legge che “l’attuale andamento epidemiologico nel territorio siciliano evidenzia segnali che richiedono particolare attenzione a causa di un aumento del livello dei contagi determinato per effetto della insorgenza di più cluster territorializzati”.
È vietata anche “la produzione di suoni a mezzo di altoparlanti o di amplificatori di qualsiasi genere e comunque di rumori che possano arrecare pregiudizio alla normale percezione di segnali di allarme vocale a mezzo di ausili sonori”.
L’accensione di fuochi sulla spiaggia è già proibita con regolamentazione della Capitaneria di Porto e dell’assessorato regionale Territorio ed Ambiente e prevede il divieto di accensione di fuochi a combustibile nonché l’accensione di qualsiasi altro fuoco sulla spiaggia, ma nella notte del 14 agosto è consuetudine per tanti, recarsi sulle spiagge cittadine con l’intenzione di fare dei falò.
Lo scopo dell’ordinanza dell’amministrazione comunale è quello di “prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana” nella notte tra il 14 ed il 15 agosto quando l’accensione dei fuochi o falò “diventa occasione per il verificarsi di fenomeni di assembramento incontrollato e costituisce una vera insidia, soprattutto nella giornata del 15 agosto, quando i carboni ancora ardenti sono coperti dalla sabbia dell’arenile, e provocano delle scottature gravi nelle persone che accidentalmente vi passano sopra. Il carbone creatosi dalla combustione in quantità notevole costituisce, inoltre, grave causa ostativa alla serena attività di balneazione dei bagnanti, a causa delle esalazioni che emana”.
Allo scopo di “prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità, la salute pubblica e la sicurezza urbana” il sindaco Nicolò Rizzo ha emesso l’ordinanza che prevede, per chi non la rispetta, “il massimo edittale previsto (pari a 500 euro), tenuto conto dello stato di emergenza vigente, dell’andamento epidemiologico del contagio, nonché del grave allarme sociale dettato dalla attuale condizione di circolazione del virus”.