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Ieri, mercoledì 5 maggio il Coordinamento “Salviamo i Boschi” è stato ricevuto in CommissioneTerritorio e Ambiente dell’ARS, alla quale aveva fatto richiesta di audizione per aprire un dialogocostruttivo sulla questione incendi in Sicilia

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Nonostante una mobilitazione che va avanti ormai da anni da parte del Coordinamento, nonostantela raccolta di ben 43.000 firme di cittadini indignati, nonostante un flash mob di proporzionigigantesche con oltre 100 associazioni da tutta l’isola programmato per domani 7 maggio,nonostante la richiesta dello scorso dicembre di incontro con il Presidente di Regione, alla quale èseguito soltanto un silenzio assordante, nonostante tutto ciò, la politica regionale dimostra ancorauna sostanziale sottovalutazione del fenomeno degli incendi e cosa ancor più grave si mostra sordadi fronte alle richieste della società che pur dovrebbe rappresentare.Il Coordinamento ha iniziato un dialogo che si spera possa essere costruttivo con la CommissioneTerritorio e Ambiente, riportando in quella sede le stesse richieste, racchiuse in 20 punti, già inviateal Presidente di Regione Musumeci. Quella che doveva essere l’audizione di un Coordinamentoregionale che conta ormai ben 54 associazioni della società civile, si è però subito trasformatanell’audizione del Dirigente generale del Corpo forestale e dello stesso Assessore Cordaro, comed’altronde riporta anche la stessa dicitura dell’ordine del giorno della Commissione, pubblicato nelsito web dell’ARS. La Presidente di Commissione, l’on. Savarino ha quindi dato subito parola alDirigente della Forestale, impedendo di fatto alla portavoce del Coordinamento, MariangelaGalante, di fare il suo intervento, per enorme slittamento dei tempi previsti, in ragione di impegnilavorativi della stessa che erano d’altronde già stati preannunciati. Oltre a ciò, ha abbandonando laCommissione immediatamente dopo l’audizione del dirigente, senza ascoltare le posizioni dei nostrirappresentanti. Un comportamento che mostra poca considerazione delle istanze della società civilee che, a nostro parere, svilisce il ruolo stesso della Presidenza della Commissione.L’intervento iniziale del Dirigente Generale del CFRS, dott. Giovanni Salerno, lontano dal sortirel’effetto – forse sperato – di rassicurazione di fronte all’inefficienza degli interventi messi in attofinora, ha invece messo subito in evidenza i problemi atavici in cui si trova il Corpo Forestale e ilterritorio siciliano: mancanza di uomini in campo, personale in età avanzata e mancanza di nuoveassunzioni, mancanza di mezzi e strumenti adeguati, moderni ed efficienti, dovuto al blocco deifondi e alla lentezza della macchina burocratico-amministrativa. Le proposte e le azioni messe incampo per la stagione 2021 dal Corpo Forestale risentono della mancanza – a monte – di una veravolontà politica che miri a costruire una politica di tutela del territorio integrata e moderna, checambi l’approccio evidentemente fallimentare attuato finora.Per stessa ammissione del Dirigente forestale, anche quest’anno – come d’altronde ogni anno – lastagione di pulizia dei viali parafuoco partirà in ritardo, a causa dei tempi di approvazione delbilancio regionale, contravvenendo alla legge che prevede il termine della pulizia entro il 15 giugno.Il dott. Salerno prosegue ammettendo che, a fronte della richiesta di assunzione di almeno 200 postidi Guardia Forestale, ne saranno messi a concorso appena 46, e che le strategie di quest’anno sonoriconducibili a delle semplici convenzioni con associazioni agricole e associazioni di volontari, per

svolgere la funzione di “Sentinelle del territorio”. Su questo punto, il timore del Coordinamento èche il coinvolgimento di volontari e relative associazioni, sia un modo per continuare a nonintervenire in maniera sostanziale ed organica attraverso gli organi preposti che pur ci sono.L’unica vera novità messa in campo dalla Forestale riguarda l’uso di droni, ma puntare sui droni esulla formazione di “50/60 persone” – i cui corsi di formazione però devono ancora iniziare – non cisembra per nulla un’idea efficiente, ma soltanto fintamente “moderna”. Troppo poco dopo un’estatetragica come quella del 2020 e la distruzione di 35.000 ettari di superficie di bosco e di interfaccia!Non si parla di interventi strategici, il contingente a disposizione della Forestale rimane invariato eanche i fondi per l’ammodernamento sono gli stessi due milioni di euro di fondi europei di cui siparla da tempo, che dovrebbero coprire tutte le spese, ma sui quali manca ancora una progettazioneunitaria.Insomma, nessun cambio di passo, nessuna misura di contrasto efficace, nessuna volontà politica direale ascolto delle istanze della società civile e di dialogo sulle proposte effettive di cui ilCoordinamento si fa portatore.Lo stesso tono dell’intervento era di rassegnazione e di consapevole ammissione di inadeguatezza.Quindi, ahinoi, aspettiamoci un’altra stagione di incendi perché non c’è nessun segnale dicambiamento. Pur mostrando timidi segnali di apertura, la politica regionale, in sostanza, mostraindifferenza o scarsa consapevolezza del fenomeno e non è capace di andare oltre le parole. Non siè dimostrata capace di reale negoziazione per una soluzione adeguata e una programmazione dilungo periodo che consenta di superare le carenze strutturali e andare oltre l’ottica dell’emergenza. I rappresentanti del Coordinamento (Rubino, Gruppuso, Pellegrino, Cuda) hanno ribadito lanecessità di una riforma profonda della politica forestale orientata a: polifunzionalità dei boschi,congrua assunzione di giovani dirigenti con competenze specifiche, ammodernamento di mezzi estrutture, efficienza delle procedure, assunzioni qualificate, rafforzamento dei presidi di controllo einvestigazione, programmazione pluriennale delle attività e dei relativi costi che consenta disuperare l’abituale ritardo nell’approvazione del bilancio, uso mirato di nuove tecnologie,applicazione delle norme su redazione e aggiornamento del catasto dei soprassuoli percorsi dalfuoco e relative ordinanze di vincoli e di divieto al pascolo, gestione pubblica dei Canadair e deglielicotteri per lo spegnimento degli incendi.Siamo consapevoli della difficoltà del momento, ma rimaniamo convinti della necessità di unintervento immediato ed organico per contrastare questo fenomeno così devastante per l’ambiente eanche per l’economia dell’Isola. Continueremo la nostra campagna di mobilitazione a partire dalFlash Mob “Faciemu Scruscio” di domani, davanti il palazzo della Presidenza della Regione.Coordinamento Salviamo Boschi Sicilia

comunicato stampa