La prossima avversaria sarà, “on the road”, Bergamo che, guidata dall’ex coach granata Marco Calvani, sta risalendo la china a suon di vittorie e prestazioni di livello, ultima quella in trasferta contro la capolista Tortona. Calvani ha trovato gli equilibri propri del suo credo, grande applicazione difensiva e gioco corale … due americani di sicuro impatto a referto, ma la svolta è stata la crescita dei giovani del roster che, match dopo match, hanno permesso alle rotazioni di risultare decisive ed influenti ai fini dei successi ottenuti. Non c’è più la guardia Rodney Purvis ma, da sette giornate, l’esterno U.S.A. del 1990 Andre Jones che ha tanta esperienza in giro per l’Europa, nonché del nostro campionato (Torino, Jesi, Eurobasket Roma e San Severo, sempre con buoni bottini). Rispetto a Purvis, è un giocatore più di sistema, che sa giocare insieme agli altri. Meno dedito quindi alle forzature, forse meno esplosivo, ma più continuo (e completo) ed, ovviamente, quando c’è da mettersi in proprio non si tira indietro. I suoi numeri: 13.1 p.ti (53% da due, 30% da tre), 2 falli subiti, 2.6 rimbalzi. Infortunio muscolare nella trasferta di Tortona per lui, a fortissimo rischio. Il playmaker titolare è Ruben Zugno (1996) che, in poco tempo, è passato da giovane di grande prospettiva a regista coi fiocchi, ovviamente a suon di prestazioni. Il talento è indubbio, e quest’anno la mette con una certa confidenza anche da oltre l’arco dei 6.75 (36% in stagione). Migliorabile però dalla media (42% da due) ma, in generale, va detto che tira più degli anni scorsi, quando prediligeva giocare prevalentemente per i compagni. Per lui anche 11 p.ti, 4 falli subiti, ben 4.9 rimbalzi (un record per la stazza!) e 4.7 assist di media (tra i migliori della specialità). Mano lesta nei recuperi ma molto male ai liberi, con appena il 47% in stagione. Sicurezza! Un prezioso contributo sul perimetro lo assicura altresì l’ala del 1997 Mattia Da Campo, che è prodotto della Stella Azzurra e reduce da un quadriennio NCAA con Seattle (anno da senior a 6.1 p.ti + 4.4 rimbalzi di media). Grande atletismo, gioco in campo aperto e capacità di ricoprire (e difendere) più ruoli costituiscono il suo biglietto da visita. Fornisce una buona mano anche a rimbalzo e nella metà campo difensiva mentre, in generale, è un giocatore di sistema, non certo un mangiapalloni. I suoi numeri: 7.3 p.ti, 2.3 falli subiti, 3.9 rimbalzi. Molto bene il 57% da due, rivedibile invece il 28% dai 6.75. Duttile e versatile. Nel ruolo di “quattro” c’è Rei Pullazi (1993), apprezzato ex Trapani. È un lungo dinamico, un lottatore che sprigiona tutta la sua intensità nei pressi dell’area colorata. Dal punto di vista tattico, esce spesso dal pitturato per colpire dalla distanza (ed “aprire” il campo) poiché da sotto non sempre riesce a chiudere di potenza. Ottima propensione al rimbalzo, in particolar modo offensivo. Le sue medie: 13.5 p.ti, 2.9 falli subiti e 6.8 rimbalzi a match. Buone cifre quindi, anche al tiro, sia da tre (36% su più di 4 tentativi di media) sia dalla media (49% da due). Energia! On fire, reduce dal “ventello” di Tortona. Sotto canestro troviamo l’atletismo di Tony Easley (1987), che è un lungo “leggero” ma tremendamente verticale, che presidia a dovere l’area colorata, dove gli avversari sono costretti ad alzare le parabole di tiro per sfuggire alle sue proverbiali stoppate. In attacco predilige il gioco in post basso e le tante schiacciate a referto si traducono nel pregevole 65% da due. Con le “doppie doppie” ha una notevole confidenza, ed in tal senso gli viene incontro la specialità della casa, ovvero i rimbalzi (quasi in doppia cifra di media!) catturati al piano di sopra. Fatica dalla lunetta (64% finora). Aggiunge 12.5 p.ti, 2.7 falli subiti e ben 9.3 rimbalzi ad allacciata di scarpe. Titolare aggiunto è l’ala 32enne Stefano Masciadri, “quattro” di carisma ed esperienza (Casale, Omegna, Ravenna, Imola con cui la passata stagione ha chiuso in quasi doppia cifra). Lungo solido ed atipico, che apre il campo con il suo proverbiale tiro dalla distanza. Mani di seta, certificate dalle percentuali dal campo (78% da due, un eccellente 42% da tre, arma che usa con prevalenza). Per il resto 7.6 p.ti e 3.7 rimbalzi a referto. Non ama attaccare il ferro e la casella dei falli subiti è spesso vuota. Perimetrale. Spazio anche per il 19enne playmaker Matteo Parravicini, in prestito dalla Pallacanestro Varese e con una buona stagione sempre con Bergamo già alle spalle. Ha una certa confidenza da oltre l’arco dei 6.75 ed, al momento, le percentuali gli sorridono (34% in stagione). Da due ha poi il 51% anche se, in generale, tira il giusto, prediligendo giocare per i compagni. Per lui anche 5.1 p.ti, 1.8 falli subiti, 1.3 rimbalzi e 1.5 assist di media. Che crescita poi per la guardia-ala del 1999 Simone Vecerina (15’ di parquet, 5.1 p.ti per volta, un ottimo 38% da tre anche se, di contro, un migliorabile 37% da due). Di fatto, ha raddoppiato i numeri dell’andata. Minuti anche per il centro del 2001, in prestito dal Petrarca Padova ed ex Tortona, Magaye Seck che è un giovane italo senegalese che assicura atletismo e combattività nei pressi del pitturato, su entrambi i lati del campo. Nei quasi 9’ di utilizzo medio porta in dote per la causa 2.5 p.ti (50% da due) e 2.4 rimbalzi a match. Le rotazioni coinvolgono pure il 2/3 del 1999 Ferdi Bedini (7’ di campo, 1.3 p.ti ed un eccellente 55% dai 6.75, la specialità della casa).
Dario Gentile – Responsabile Comunicazione Pallacanestro Trapani