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Piuttosto che essere premiato viene punito! E’ la storia di un medico dell’ospedale di Licata colpevole di essere finito sui quotidiani per pratiche di buona sanità. La direzione dell’Asp di Agrigento piuttosto che pensare ai posti letto che non ci sono per il coronavirus pensa a punire i medici eroi che si macchiano del delitto di buone pratiche, siamo al ridicolo la politica non può assistere silente!

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E’ il commento del  Vicepresidente della Commissione Sanità  l’On. Carmelo Pullara dopo la disposizione di immediata sospensione del progetto “Partorire sorridendo” portato avanti dal reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Licata.

La stampa pubblicizza -dichiara Pullara- “ Partorire sorridendo”, un esempio di buona sanità all’ ospedale di Licata. Si tratta di una tecnica che offre la possibilità di partorire lasciando la futura mamma sveglia e perfettamente cosciente di quello che le sta accadendo, diminuendo però il dolore nelle fasi del travaglio. In sostanza -spiega Pullara-le donne in dolce attesa potranno scegliere di somministrarsi un gas analgesico che rilassa, che riduce il dolore del travaglio grazie a un effetto euforizzante.

Un progetto che da qualche giorno era diventato realtà presso il reparto di Ostetricia dell’ ospedale di Licata grazie al direttore del reparto il Dott. Luigi Li Calzi e alla sua equipe. Dopo alcuni mesi di sperimentazione la nuova metodologia di analgesia medica nel travaglio di parto è stata introdotta stabilmente  riscuotendo un buon successo. Ma-aggiunge Pullara- come un fulmine a ciel sereno, la direzione dell’Asp, con nota, invita il dottore Li Calzi alla sospensione della tecnica con trasmissione degli atti alla commissione di disciplina. Siamo al ridicolo!

La Direzione dell’Asp di Agrigento  – prosegue il deputato – piuttosto che premiare il Dott. Li Calzi, e tutta la sua equipe, per un progetto che rassicura l’utenza e la popolazione cosa fanno?! Mettono il bastone fra le ruote sospendendo il progetto sul nascere, una contraddizione in termini in questo periodo di grande pandemia in cui avremmo bisogno solo di buona sanità.

E’ l’ennesima prova – conclude Pullara – di una cattiva gestione dell’ Asp di Agrigento che continua a fare acqua da tutte le parti. Mi recherò presso l’ospedale di Licata e non solo evidenziando io alla direzione le criticità di cui occuparsi, per come fatto per l’Hospital Covid di Ribera, in pratica farò il lavoro per cui vengono pagati i vertici. Ovviamente notizierò di questo ennesimo biasimevole episodio l’assessorato alla salute libero di girarsi dall’altra parte ma io non sono disponibile a condividere responsabilità con il colpevole silenzio.

comunicato stampa